Per la prima volta in Italia un teatro, il Niccolini di Firenze, sarà interamente animato,
vissuto, gestito, spettacolarizzato da giovani attori. Il primo nucleo sarà costituito dai
neodiplomati della Scuola ‘Orazio Costa’ della Fondazione Teatro della Toscana, riuniti
sotto il nome de ‘i Nuovi’: a essi si affiancheranno altri giovani attori, diplomati in altre
scuole, selezionati tramite audizioni. Saranno impegnati in tutti gli aspetti della macchina
teatrale, dalla direzione artistica all’amministrazione, dalla comunicazione alle pulizie. Il
progetto, strutturato su un percorso di tre anni, prevede che a ognuno degli attori coinvolti
sia corrisposta una borsa di studio mensile.
Un progetto con regole precise, riunite in un manifesto in sei punti, Per un attore artigiano
di una tradizione vivente.
Un grande investimento sul capitale umano, un’innovativa modalità di lavoro per una nuova
figura professionale ovvero il Nuovo Attore, che si occupi di tutti i mestieri del teatro, non
solo quelli artistici, ma anche quelli tecnici. Un appello anche alle imprese, perché ‘adottino’
con il loro contributo (che potrà godere dei più recenti vantaggi fiscali), uno de ‘i Nuovi’.
Sul fronte spettacolare, nell’ottica di un rinnovato rapporto formativo Giovani / Maestri, ‘i
Nuovi’ saranno diretti da Marco Baliani nella Mandragola di Machiavelli dall’11 al 22 aprile e,
a seguire, lavoreranno con Gianfelice Imparato, Glauco Mauri, Andrée Ruth Shammah e
Beppe Navello. Al Niccolini anche le prove aperte del nuovo spettacolo di Filippo Timi (24 e
25 marzo) e una finestra sul vernacolo come “lingua popolare colta”.